Altre voci, altri luoghi
Nell’ambito del festival Dalmine Manifestazioni Fotografiche, una mostra e un incontro:
Altre voci, altri luoghi
Fotografie di Uliano Lucas
Spazio Greppi, Piazza Caduti 6 luglio 1944
17-25 settembre 2022
Immagini e parole. Conversando con Uliano Lucas
Teatro Civico, via J.F. Kennedy 3
Sabato 24 settembre, ore 21
Trenta immagini in dialogo tra loro per associazioni formali e concettuali ci mostrano le storie incontrate, fotografate, cercate da Uliano Lucas durante il suo cammino di fotoreporter indipendente, lungo ormai mezzo secolo. Storie diverse accomunate però dal desiderio di voler dar voce a realtà marginali: le comunità degli immigrati in Italia e in Europa, la vita delle periferie urbane, le reti della solidarietà, il dramma dell’abbandono degli anziani e la complessità del problema giovanile, le cooperative per l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro, fino alla questione psichiatrica. Costruite in un percorso che sovverte i criteri spazio-temporali, le fotografie rievocano frammenti della nostra storia politica e sociale, dall’Europa all’Africa, dall’India all’Amazzonia, dalla Sarajevo sotto assedio alla Cina del nuovo Millennio, ma ci raccontano anche e forse soprattutto l’anelito alla vita, la nascita, la solitudine, la socialità, il dolore, le passioni, la consapevolezza, l’impegno intellettuale e civile, il gioco, il sogno, lo smarrimento e il languore. “Senza pagare pegno a pregiudizi, ideologismi, maniere o mode, la sequenza rimescola – come ci dice Francesco Genitoni – il mazzo delle carte fotografiche messo a fuoco da Lucas nel corso di una vita da reporter”. E ci guida attraverso la poetica di un autore che nel quotidiano e silenzioso denunciare il diritto alla vita ne ha saputo catturare e restituire il malinconico, ineffabile mistero.
È un viaggio attraverso realtà solo apparentemente lontane tra loro, un viaggio in ciò che sta “fuori” per comprendere meglio ciò che portiamo “dentro”, per ritrovare quel comun denominatore costituito dalla dignità e dalla ricchezza dell’essere umano che, al contrario delle abitudini e dei costumi costantemente in trasformazione, rimangono identiche a se stesse nonostante l’attraversamento di fusi e paralleli.
Per scoprire altre voci e altri luoghi, fuori e dentro noi stessi.